La presidenza del circolo ACLI di Gardolo si è riunita in
data 17/03/2017 e, di comune accordo, si è deciso di trasmettere un comunicato
in merito alla recente vicenda relativa alla proposta di legge popolare
presentata dalle ACLI in tema di vitalizi e indennità ai nostri consiglieri
regionali. In sintesi, desideriamo ribadire quanto segue:
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La proposta di legge, peraltro partita proprio
su proposta dello scrivente circolo Acli di Gardolo, ha raccolto oltre 10.000
firme di cittadini a sostegno dell’iniziativa, dando chiaro ed inequivocabile
esempio che la democrazia partecipativa, su argomenti di interesse generale e
trasversale, può trovare applicazioni e proposte molto interessanti e
coinvolgenti per i beni comuni.
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La proposta di legge, che certamente poteva
essere anche analizzata meglio dai consiglieri regionali ed emendata con
integrazioni, non era assolutamente anticostituzionale, come asserito da
qualche consigliere; e, comunque, se anche così fosse stato, ricordiamo che
esistono gli strumenti per “emendare” una proposta di legge; strumento che gli
stessi consiglieri conoscono e sanno utilizzare molto bene, quando a loro
interessa farne uso.
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La proposta di legge non aveva certo la pretesa
di risolvere problemi epocali, ma rappresentava una via fornita alla politica
rappresentativa per riaprire il dialogo e il confronto, sempre più chiuso, con
i cittadini comuni; poteva essere un primo grande e importante segnale di
riavvicinamento tra la vita reale e la “casta degli eletti” che, sempre più, si
ritengono, a nostro giudizio, degli intoccabili privilegiati, che predicano
bene in fatto di risparmi e tagli sulla sanità, sul lavoro e sui servizi ai
cittadini, ma sono tutti uniti nel mantenersi i privilegi che, riteniamo, siano
assolutamente inconservabili e inopportuni per la situazione economica e
politica attuale.
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Riteniamo, altresì, che i prossimi impegni
elettorali imminenti nel 2018, riapriranno fortemente questi dibattiti e, come
circolo Acli, terremo viva la discussione, sollecitando i futuri candidati alle
prossime elezioni a prendere impegni chiari e in forma scritta, su evoluzioni
dei tagli dei costi della politica che prendano in seria considerazione un
adeguamento dei trattamenti economici dei rappresentanti politici regionali,
più adeguato alla realtà e più rispettoso del senso del pudore.
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Riteniamo, inoltre, che la vicenda sia
stata gestita, da parte del consiglio regionale, con enorme superficialità e
presunzione; si poteva, ad esempio, aprire un tavolo politico serio, di
discussione e confronto, esteso al territorio regionale per verificare
realmente i sentimenti popolari sul tema; si è deciso, invece, di procedere
alla votazione della legge senza considerare assolutamente l’impatto che la
decisione di bocciatura della stessa avrà inevitabilmente sulla credibilità
politica dei signori consiglieri; in particolare, questa situazione peserà
moltissimo, a nostro parere, sulla parte trentina della politica, che non ha i
numeri della SVP in Alto Adige, dove invece tale forza politica è dominante e
si può permettere posizioni come quella presa in sede di votazione della legge.
In conclusione, rimane la nostra grande delusione
nell’apprendere che una proposta di legge popolare, simbolo della democrazia
partecipativa di cui tutti i politici votanti in consiglio regionale si ergono
a paladini, sia stata bocciata con tale sfrontatezza e in modo così palesemente
trasversale. Non lamentiamoci, poi, se sempre meno gente andrà a votare. Ognuno
raccoglie ciò che semina.
Presidenza del circolo Acli di Gardolo : Marco Ianes,
Claudio Scaramuzza, Guerino Tezzon, Bruno Rizzi, Egizia Pozzatti, Elide
Raffaella Svaldi, Augusto Casata, Luigi Moser, Giuseppe Merler,Claudio
Barbacovi.
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